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In questa città europea non si può morire: vietate le sepolture, motivo incredibile

Uno dei luoghi più incredibili del mondo, in questa località non si può morire o per meglio dire le sepolture non sono permesse.

Certamente le sorprese in giro per il mondo non sono poche. Le usanze e i costumi più strani testimoniano l’adattabilità della specie umana alle condizioni più estreme. Infatti spesso questi usi derivano da circostanze locali, dalla presenza di animali, dal clima, dalla distanza con il resto del mondo.

In questa città europea non si può morire: vietate le sepolture, motivo incredibile – sapereweb.it

Oppure semplicemente usi e costumi sono antichi e se è persa l’origine con il tempo. Questa località vanta un primato unico al mondo: per legge non è possibile morire. In realtà quello che la legge vieta sono le sepolture. Ma la causa di questa originale norma sono veramente particolari e nemmeno così antiche. Ma vediamo il dettaglio.

La città dove non si può essere sepolti

Il posto del quale parliamo è Longyearbyen, il centro abitato più popoloso delle Isole Svalbard. Si tratta di un arcipelago a nord della Norvegia, nel Mar Glaciale Artico tra Groenlandia e Russia. Gli abitanti complessivi dell’arcipelago sono circa 2.900, in massima parte norvegesi, concentrati soprattutto, oltre 2mila, a Longyearbyen, dove risiede anche il governatore delle Svalbard, la città con più di mille abitanti, più  a nord nel mondo.

La città dove non si può essere sepolti – sapereweb.it

A caratterizzare queste sperdute isole sono il sole di mezzanotte e la lunga notte polare che le avvolge nei mesi invernali. La Corrente del Nord Atlantico mitiga il clima così che durante l’estate la media è di circa 7 gradi, anche se con il riscaldamento globale a Longyearbyen sono stati raggiunti oltre 21 gradi. L’inverno è freddissimo come si può immaginare.

Le medie invernali variano tra -11 e -13 gradi, anche se gli strumenti hanno registrato addirittura i -46 gradi. La neve ricopre la cittadina da novembre a marzo, primo del disgelo. Proprio il freddo intenso determina l’ordinanza dell’amministrazione locale che vieta le sepolture all’interno della cittadina. Il motivo è incredibile: un’importante epidemia fece molte vittime nel periodo tra il 1917 e il 1920.

Ma la decomposizione consueta dei tessuti organici non avviene e i microrganismi non sono distrutti. Infatti il disgelo riguarda solo la parte superficiale del terreno, al di sotto le temperature restano basse, tali da congelare i corpi sepolti. Così alcuni cadaveri riesumati anni dopo l’epidemia risultavano praticamente intatti e i gli agenti patogeni nei loro tessuti ancora attivi.

Nonostante fossero trascorsi  diversi anni. Da qui la decisione di vietare le sepolture nel paese, per scongiurare il diffondersi di malattie dai microrganismi scongelati. Quindi a Longyearbyen niente cimiteri, non si può morire in questa città.

Vincenzo Pugliano

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Vincenzo Pugliano

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